"Luigi, Aldo e Paolo Lubrano" - Dal 1899 con i libri, tra i libri e per i libri! 

               Tra passato e presente nella storia della Biblioteconomia oltre il tempo.

 

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Tutte le immagini e i testi presenti nel sito riguardanti cataloghi e parte di essi, od opere prodotte e/o pubbicate da Luigi Lubrano, Aldo Lubrano, Lubrano e Ferrara

sono di proprietà di Paolo Lubrano unico erede in discendenza diretta dell'autore/editore.

IL BLOG PERSONALE  DI PAOLO LUBRANO


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LA "Libreria Detken & Rocholl” A NAPOLI.

"Librai della Real Casa"

​Una realtà nata nel 1836.

Spesso e volentieri, nel peregrinare per libri antichi nel corso delle nostre ricerche abbiamo trovato volumi risultanti editi da “Libreria Detken & Rocholl” di Napoli.

Luigi Lubrano non ne ha mai fatto il nome nel corso delle sue memorie come una delle librerie antiquarie presenti in città o comunque una delle librerie con le quali ha avuto rapporti di un qualche tipo, pertanto dobbiamo considerarla una “Libreria” presso la quale acquistare “volumi correnti”; cioè di fresca stampa e non di antiquariato.

 

Una libreria questa, che risulta aver prodotto dei cataloghi con descrizioni molto accurate dei volumi in vendita.

Ne abbiamo individuato una copia disponibile sul sito di eBay; un catalogo risalente al 1904.

Molti dei volumi da essa editi sono reperibili presso la Biblioteca Nazionale di Napoli.

 

Incuriositi da questa costante presenza per racimolare qualche informazione su questo libraio ed editore napoletano di origine tedesca, ci siamo incamminati per giungere sul sito della “Abazia di Montevergine”; qui tra l’elenco delle “Donazioni” effettuate alla biblioteca scopriamo che per capire meglio occorre fare riferimento a:

Libreria Johannowskj” e riportiamo quanto riportato:

 

Libreria Johannowskj (1968)*

La sezione Johannowskj è contemporaneamente una vendita-dono, voluta dal proprietario signor Bernardo Johannowskj, "in considerazione dei buoni rapporti che ha sempre avuto con il Santuario di Montevergine" e che pertanto "il prezzo convenuto col p. Placido Mario Tropeano non ha niente a che vedere col valore reale della raccolta e che un simile prezzo non sarebbe stato praticato a nesun altro ente o cliente".

Per meglio comprenderne l'importanza, è opportuno dare uno sguardo retrospettivo alla libreria Detken & Rocholl, di cui lo Johannowskj divenne socio nel 1908, unico proprietario nel 1921 e, come tale, ne continuò l'attività fino al 1950.

La libreria Detken & Rocholl fu inaugurata nell'ottobre del 1836 a Napoli nella centralissima piazza del Plebiscito, sotto i portici della chiesa di San Francesco di Paola, dal giovane Alberto Detken, impiegato di una nota libreria di Amburgo, il quale in viaggio in Italia entrò in contatto a Napoli con il circolo letterario del quale facevano parte Giacomo Leopardi e Antonio Ranieri; nel 1862 Detken, dopo aver sposato Elisabetta Rocholl, assunse il cognato, già professore dell'Università di Gôttingen, e lo associò alla libreria che assunse da allora la denominazione Detken & Rocholl.

Dopo la morte di Rocholl nel 1876 e del fondatore Alerto Detken nel 1881, la libreria passò a Enrico Detken che assunse prima come collaboratore (1903) e poi come socio (1908) Bernardo Johannowskj, giornalista della «Zeit» di Vienna che era giunto a Napoli dopo un lungo giro compiuto attraverso le capitali orientali ed europee.

Johannowskj infine acquistò la libreria nel 1912 e subito si adoperò per animarla favorendo la presenza costante di intellettuali quali D'Annunzio, Matilde Serao, Di Giacomo.

Johannowskj tenne la libreria, fra alterne vicende e passando indenne anche attraverso le due guerre, fino a quando dové accogliere i volumi superstiti in alcuni vani del suo appartamento. 

Fu così che il padre Placido Mario Tropeano - indimenticato direttore della Biblioteca di Montevergine, scomparso nell'estate del 2008 - propose all'ormai vecchio Johannowskj di acquistare in blocco l'intero patrimonio librario con annesse stampe, quadri e vari oggetti di arredamento.

Come notevoli singoli pezzi si possono citare: un papiro in dieci tavole, che, secondo le dichiarazioni del proprietario, risalirebbe al sec. IV a. C. [...]; due manoscritti siriaci di grafia, ornamentazione e figure tecnicamente perfette, di cui uno, la Storia del Sultano Mahumed, nel testo e nella figurazione risente l'influenza dei due grandi poemi epici indiani, il Mahabharata ed il Ramyyana; un manoscritto copto; due libri d'ore, mutili, in latino con qualche fregio miniato e l'evidente asportazione di tre miniature a piena pagina; l'autografo con disegni delle Noterelle di viaggio del Carlo de Notaris in quattro volumi; platee di interesse monastico o di singoli cittadini e documenti vari [...]

La ricchissima raccolta a stampa conta 25.714 unità librarie: un incunabolo, Baptista de Salis, Summa casuum conscientiae quae Baptistiniana nuncupatur, 1499; centoundici cinquecentine, delle quali 24 della prima metà del secolo e 4 del primo decennio, tra cui un commentario sulle Tusculanae del 1502; 609 volumi tra enciclopdie, dizionari e grammatiche riguardanti una ventina di lingue morte o vive nonché i relativi passaggi tra le une e le altre [...]».

 

*Il brano è tratto dal volume di Placido Mario Tropeano, La Biblioteca di Montevergine nella cultura del Mezzogiorno, (Napoli, 1970), p. 101-106.

 

Anche se sono andato “fuori tema”, mi è piaciuto fare riferimento a un pezzo di storia culturale probabilmente dimenticato.

Ci sono “scaffali” che mettono in vista e scaffali che nascondono.

 

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