"Luigi, Aldo e Paolo Lubrano" - Dal 1899 con i libri, tra i libri e per i libri! 

               Tra passato e presente nella storia della Biblioteconomia oltre il tempo.

 

exlibrisdelnonno1

Tutte le immagini e i testi presenti nel sito riguardanti cataloghi e parte di essi, od opere prodotte e/o pubbicate da Luigi Lubrano, Aldo Lubrano, Lubrano e Ferrara

sono di proprietà di Paolo Lubrano unico erede in discendenza diretta dell'autore/editore.

IL BLOG PERSONALE  DI PAOLO LUBRANO


facebook
gplus
linkedin

facebook

Domenico Spinelli 

 Di Domenico Spinelli abbiamo le notizie reperibili su Wikipedia.

Principe di San Giorgio, noto anche come Sangiorgio Spinelli, (Frasso Telesino, 1788 – Napoli, 10 aprile 1863), è stato un archeologo, numismatico e collezionista italiano.

Condusse dal 1850 al 1863, succedendo a Francesco Maria Avellino, gli scavi nella regione del Vesuvio, specialmente a Pompei ed Ercolano.

Nel 1850 fu nominato membro onorario della Accademia prussiana delle scienze.

Il suo successore come responsabile degli scavi nella regione vesuviana fu Giuseppe Fiorelli, con il quale iniziarono le procedure moderne degli scavi a Pompei.

Fu per molti anni presidente dell'Accademia Ercolanese (1).

Come collezionista Spinelli si interessò in un primo tempo della prima monetazione romana, ma mise insieme anche una grande collezione di monete italiane medievali. Fu considerato come un particolare esperto della monetazione cufica della Sicilia e dell'Italia meridionale. Fonte: Wikipedia


(1) L'Accademia Ercolanese è un'accademia di carattere archeologico istituita nel 1755 a Napoli da Carlo III di Borbone per pubblicare e illustrare gli oggetti che frequentemente venivano disseppelliti nelle città sepolte dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., principalmente Pompei ed Ercolano (da cui l'accademia prende il nome).

Dopo un lungo periodo di totale silenzio, l'accademia ha ripreso vita nel dicembre 1996 con lo scopo di reagire al "degrado della vita culturale della Città di Ercolano e più in generale del territorio vesuviano" e per "rianimare le attività culturali di quest'angolo della Regione Campania e soprattutto richiamare alla memoria degli Ercolanesi le nobili memorie delle antiche città di Ercolano, Pompei, Oplontis e Stabiae". Ha sede in Corso Resina, 296. - Fonte: Wikipedia.

AL SUO AMATISSIMO FRATELLO
GIUSEPPE TAFURI
ARCHIDIACONO DELLA CHIESA CATTEDRALE DELLA CITTA' DI CASTELLANETA
MICHELE TAFURI


Non di rado, Fratel mio, avviene, che utili, o almen piacevoli cose sian da lievi ed inopinati accidenti prodotte. Dai primi momenti, che fermaste la vostra dimora nella città di Castellaneta, que' contadini vi recavano le monete antiche, che nello stesso territorio rinvenivano, e che voi prendevate non con altro disegno, che di dar loro un soccorso. Dopo qualche tempo vi avvedeste aver raccolto un piccolo medagliere, e nacque in voi il desiderio di andarlo di proposito aumentando. Fu allora, che osservando la gran quantità delle monete greche che di continuo si ritrovavano nello stesso tenimento, vi si presentò per la mente l'idea di non esser vero quanto intorno all'origine, ed antichità di tal luogo scrisse Marino Freccia, cioè di essere città nuova, e di recente sôrta. E veramente senza notare le contraddizioni, e gli errori che sono in quelle poche parole scritte dal Freccia, di niun momento si rende il semplice detto di questo scrittore del seco lo XVI rispetto a quanto si ha da più gravi autori, e da monumenti storici. Stefano Bizantino, il quale visse verso la fine del quinto secolo, è il più antico auto re, che faccia parola di questa Città. Sebbene la sua opera siasi perduta, si ha nondimeno un compendio della medesima fatto dal grammatico Ermolao, che lo dedicò all' Imperador Giustiniano. Ivi dunque si legge secondo la versione del Berchelio, di cui mi avvalgo: 

            Castanaea. Eudoxus illud nomen per 0 effert. Lycofron

                       Et Castanaeam insepultam in petris.

            Gentile, Castanaeus. Est quoque Castania per jota, urbs Tarenti vicina. Gentile Castaniatos


Nella Tavola Corografica dell'Italia de' mezzi tempi per uso di Carlo Magno illustrata da Gio. Gasparo Berretta, ed inserita nel t. X Rerum Italicarum Scriptores del Muratori, è pur nominata Castanea. Vale a dire, che nell'ottavo seco lo conservava lo stesso nome. Nè diversamente cbiamavasi sino al 1080, poiché nel Chronicon Northmannicum è sempre una tal Città nominata Castanetum in tre luoghi, in cui occorre farne parola, cioè nel 1064, quando fu presa dai Normanni, nel 1067 quando si riprese dai Greci, e nel 1080 quando si conquistò da Roberto Guiscardo. Vero è che Lupo Protospata parlando dell'assedio posto dal Guiscardo a questa Città nel 1080 la chiama Castellaneta. E non vi è dubbio, che nel 1099 già nominavasi Castellaneta, come si ha da due carte di questo anno riportate dal di Meo, la seconda delle quali è fatta da Amuris Mutelensis atque Castellanidensis Ecclesiae Praesul. Sembra dunque che il cambiamento del solo nome sia avvenuto intorno alla fine del secolo XI, giacchè del sito, o della riedificazione della Città l'istoria non ci presenta alcun argomento a supporlo dalla sua origine affatto diverso.


[ … ]

Pigiare su una immagine per attivare la galleria

exlibrisdelnonno1img_3772img_3771img_3770img_3769img_3768img_3767

Pigiare su una immagine per attivare la galleria

img_3766img_3764img_3762img_3760img_3757img_3756img_3754img_3753img_3750img_3746img_3745img_3743img_3742img_3741img_3740img_3736img_3735img_3734img_3733img_3731img_3729img_3727img_3726img_3725img_3723img_3719img_3717img_3715img_3713