IL BLOG PERSONALE DI PAOLO LUBRANO
Ho reperito presso la Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli, alcuni cataloghi prodotti e pubblicati da Luigi Lubrano Libraio.
Uno di essi nei quali trovo notizie legate a uno dei tanti episodi della sua vita è il
“Catalogo della biblioteca teatrale appartenente al celebre attore Ettore Petrolini Libri antichi, moderni, stampe ed autografi d'interesse teatrale e vari altri libri di arte, curiosità e dialetto romanesco da vendersi all'asta pubblica per divisione di eredità dal commissario aggiudicatore sig. G. Sirani nella casa di vendite Guglielmi nei giorni da lunedì 6 a venerdì 10 giugno 1938 XVI alle ore 17 precise. Il catalogo è stato redatto dal perito libraio sig. Luigi Lubrano di Napoli.”
Questa iniziativa, che sembrava dovesse comportare un buon risultato soprattutto dal punto di vista economico, è risultata essere un totale fallimento.
Un chiaro esempio di quando le ingerenze degli inetti e degli incompetenti interferiscono nel lavoro degli altri e mettono pericolosi “bastoni tra le ruote" causando danni agli altri, mentre loro non ne vengono neanche scalfiti.
Siamo nel “1938”! Il sedicesimo anno dell’era fascista.
L’iniziativa del ministero pretendeva che le cose di un artista poliedrico quale era stato “Ettore Petrolini” restassero allo stato italiano, e quindi lo stato italiano avrebbe dovuto acquisire, forse a zero costo?, tutto ciò che a questi era appartenuto.
Qualche "ventennio successivo" un altro personaggio assertore della “italianità”, impediva ad Air France di acquisire Alitalia piena di debiti e con prospettive di un futuro in netto peggioramento, obbligando che a pagare fossero i cittadini italiani.
Ovviamente come in questi casi accade, a quel "personaggio" che è stato causa dell'inizio del depauperimento dell'Italia, questa operazione non creò alcun problema economico.
Riprendo le parole di Luigi Lubrano tratte da
“Dalle memorie del Libraio Luigi Lubrano”
“( … ) Il secondo caso occorsomi durante questa vendita alla Galleria Salga di Roma fu quando incaricato di vendere tutta la Biblioteca Petrolini.
Ebbene dopo la pubblicazione del Catalogo, per ingerenza e pressioni di persone estranee, dal Ministero mi fu bloccata la vendita per importante interesse in blocco, e la vendita sospesa.
La direzione del Giornale d'Italia, appoggiata da un gruppo di persone incitava il Ministero all'acquisto di questa biblioteca in blocco. Ma passavano i giorni senza nulla concludere.
Si cercò perfino di ottenere delle sottoscrizioni per raggiungere il prezzo.
Tutto fu inutile e solo dopo un mese mi fu tolta la notifica e mi fu data la possibilità della vendita.
La vendita fatta con un mese di ritardo e con la pubblicità fatta sui giornali del mancato acquisto da parte del Ministero, provocò un vuoto straordinario, nel senso che la vendita andò deserta. Ed io invece di un utile, ebbi una perdita di circa 10.000 lire!!! ( … )”.