"Luigi, Aldo e Paolo Lubrano" - Dal 1899 con i libri, tra i libri e per i libri! 

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LA PRIMA INDICAZIONE DELL'AMERICA COME NUOVO MONDO

PRIMA DEL RITORNO DI CRISTOFORO COLOMBO​ - 3

Jason de Mayno: chi era costui...?

Jason De Mayno.

 

Di lui non ho trovato molte notizie o comunque informazioni che lo colleghino al contenuto dell’opuscolo oggetto dello studio di Luigi Lubrano del quale non risulta alcuna presenza presso molte delle biblioteche individuate su internet.

Non in Italia, non in Europa e neanche in America. Io però ne ho reperito, come descritto alla pagina precedente, una copia presso la "Biblioteca della Società Napoletana di Storia patria"

 

Luigi Lubrano scrive di una citazione dell’opuscolo presso il “British Museum Catalogue lV. 135” e della presenza di un solo esemplare presso la “Walters Library of Baltimore”, e a proposito di quest'ultima testualmente leggo:

 

Ho avuto l’occasione di studiare il seguente opuscolo... [ … ]

 

e successivamente specifica

 

Citato da Hain 10976. Copinger II. 3946 Proctor 3862. British Museum Catalogue lV. 135. Dal Census Americano, per un solo esemplare alla Walters Library of Baltimore.

 

è per me indubbio non solo che abbia avuto tra le mani quell’opuscolo, ma che a far data “Aprile 1927” detto opuscolo risultava essere presente presso la “Walters Library of Baltimore” così come gli era risultato essere, anche se io ho la sensazione che quella utilizzata da Luigi Lubrano per il suo studio sia proprio quella presenta a Napoli...

Dall'immagine proposta alla pagine precedente, alla "carta 6 Recto", dove trovasi scritto "Patria tibi est Hispania..." rilevo un segno di matina con una annotazione a margine...

 

L’ “Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche – ICCU”  del De Mayno fornisce queste scarne notizie

 

Nome:       Del_Maino, Giasone <1435-1519>

Notizie:     Giureconsulto. Probabilmente figlio illegittimo del patrizio milanese Andreotto del Maino. Nato a Pesaro o Milano nel 1435, morì a Pavia nel 1519. Fu professore a Pisa, Padova e Pavia.

Nome su edizioni:     Iason de Maino; Iason Maynus; Iason; Iason de Mayno Mediolanensis; Iason Mainus; Jason de Mayno

Fonti:        IBI, IBN, BEDIR (Del Maino, Giasone); EI (Del Maino, Giasone s.v. Alciato, Andrea); DBI, FRI (Maino, Giasone); BMSTC, ADCAM, NAMLI, BLC (Maino, Jason de); NUC (Maino, Giasone dal); BNPC, BRU (Maino, Ambrogio Jason de); FON (Maynus, Iaso); NBG, BU (Maino, Jason); JO (Mainus, Jason); BSBAK (Maino, Iason de); GRS (Mayno, Jason de);

Stato:        Massimo

Identificativo:   CNCA 1207

 

Fa seguito poi un elenco di 20 titoli a lui riferiti in 18 dei quali risulta essere autore unico; da come descritto sono tutti pubblicati a Venezia e la gran parte di essi in anni anche successivi a quello della sua morte.

 

 

A proposito delle varie forme del nome, dalla BnF di Parigi rilevo:

Autres formes du nom

•                                 Giasone del Maino (1435-1519)

•                                 Ambrogio Jason de Maino (1435-1519)

•                                 Giasone Maino (1435-1519)

•                                 Jason Maino (1435-1519)

•                                 Jason de Maino (1435-1519)

•                                 Jason de Mayno (1435-1519)

•                                 Jason Mainus (1435-1519)

•                                 Jason Maynus (1435-1519)

 

 “Wikipedia Asian Month” riporta:

 

Giasone del Maino (Jason de Mayno) (1435-1519) fu un giurista italiano. Con il suo allievo Filippo Decio fu uno degli ultimi commentatori bartolisti sulla legge romana.

 

Era considerato il figlio illegittimo del patrizio Andreotto del Maino. Fu educato a Milano e insegnò all'Università di Pavia dal 1471 al 1485. Dopo alcuni anni a Padova tornò a Pavia, dove nel 1507 fece un discorso per dare il benvenuto a Luigi XII di Francia. In quell'anno Andrea Alciato venne a Pavia per studiare con lui e con altri.

 

Che possa trattarsi dello stesso Jason De mayno di cui scrive Lubrano ne trovo conferma in “Treccani.it”  laddove leggo:

 

MAINO (Majno, Mayno), Giasone del. - Nacque nel 1435 a Pesaro o Milano, probabilmente figlio illegittimo del consigliere ducale Andrea, o Andreotto, e di una tale Annetta. [ … ]

 

Nel 1492 fu inviato a Roma per salutare il nuovo papa, Alessandro VI; il discorso tenuto in quell'occasione, l'Oratio gratulatoria ad Alexandrum VI, fu stampato nel dicembre dello stesso anno per i tipi romani di Stephan Plannck, e ristampato cinque volte nel 1493. [ … ]

 

L'"Oratione è regolarmente presente anche nel catalogo della BnF “Jasonis de Mayno Oratio habita apud Alexandrum VI pro Mediolanensium principe, idibus decembris 1492

 

"Treccani.it" scrive che "l'Oratio gratulatoria ad Alexandrum VI, fu stampato nel dicembre dello stesso anno per i tipi romani di Stephan Plannck, e ristampato cinque volte nel 1493".

Dando seguito a quanto indicato in "British Museum Catalogue IV. 135" nel quartino aggiuntivo Lubrano scrive:

 

E se pensiamo che in effetti I'Orazione è del Dicembre 1492, ma CERTAMENTE STAMPATA IN EPOCA POSTERIORE, (British Museum Catalogue IV. 135 " Printed after December 1492), possiamo ritenere che la stampa dell'opuscolo sia del Marzo o Aprile 1493, e cioè proprio dei primissimi giorni del ritorno di Colombo, quando le prime notizie stupivano il mondo. E che l'autore abbia trovata l'occasione per aggiungere all'Orazione questo interessante periodo sul NUOVO MONDO.

Data della dedicazione della Oratione e data della sua stampa sembrerebbero non coincidere. Luigi Lubrano intende dar quindi pieno credito a quanto asserito all'epoca dai catalogatori del British Museum. Sta di fatto che comunque essa fu predisposta in ogni caso nel dicembre del 1492: tre mesi prima del ritorno di Colobo e comunque ben prima della lettera dello stesso Colombo.

 

In quella occasione Jason De Mayno ritiene ulteriormente ossequiare Papa Alessandro VI, Roderic Llançol de Borja di origini catalane (per l'appunto Luigi Lubrano precisa “Quell'autore, il quale, volendo magnificare la grandezza della Spagna e della sua terra”), e per questo dunque scrive  

 

Patria tibi est Hispania: cuius orientale et septentrionale latus Pyrenei montes undequaque includunt. Que in eo montium  et oceani maris ambitu includuntur quasi alterum orbem facientia ad Hispaniam spectant: cuius latitudo et longitudo tam multa: tam ampla et tam immensa est ut plus habeat admirationis quam crudelitatis (N.d.A: o forse davvero aveva inteso scrivere "credulitatis"?). Interiluunt  quamplures fluvii non solum navigabiles sed auriferi.

 

Resta quindi solo il dubbio lecito dell’errore tipografico che ha confuso “credulitatis” con “crudelitatis”.

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